Gran parte del paesaggio montano è costituito da elementi che sono il risultato dell’interazione tra l’utilizzo di prati, pascoli e boschi e l’effetto di eventi atmosferici e processi biologici naturali. I sistemi basati sul pascolo, così importanti per l’economia delle aree montane, hanno subito negli ultimi decenni un grave abbandono (solo recentemente frenato), che ha favorito l’espansione del bosco e la trasformazione di fitocenosi produttive in nardeti più o meno puri. L’utilizzo regolare di prati e pascoli, invece, produce una maggiore varietà di specie rispetto a quella che si ha con l’abbandono. La zootecnia di montagna, per mezzo del pascolamento, consente non solo di produrre alimenti di elevata qualità valorizzando risorse altrimenti poco utilizzabili, ma anche di fornire servizi per la comunità, come il mantenimento di un paesaggio fruibile, la conservazione della biodiversità, la protezione delle risorse suolo e acqua.
Il progetto si occuperà di far conoscere tecniche aggiornate per migliorare la conduzione degli alpeggi in ambiente alpino: a scopo dimostrativo verrà utilizzata l’Alpe, posta in alta Valchiavenna alla quota di 1800-2000 m e con una superficie di circa 350 ha.
L’obiettivo principale del progetto è la diffusione di conoscenze e la dimostrazione di buone pratiche e innovazioni per una gestione sostenibile di queste aree agricole di particolare rilevanza ambientale, anche mediante l’introduzione e il ripristino di pratiche agronomiche vantaggiose per gli operatori agricoli e ambientalmente rilevanti per la valorizzazione della biodiversità, nonché il miglioramento e l’innovazione nella gestione delle coltivazioni e degli allevamenti.
Altro obiettivo del progetto sarà la diffusione delle conoscenze sul potenziale e sui costi della zootecnia di precisione, che aiutino gli allevatori e i tecnici ad avvicinarsi alle funzionalità di tali sistemi applicati al pascolo.
Le azioni di informazione e dimostrazione sulla qualità e tracciabilità del latte d’alpeggio hanno l’obiettivo di promuovere e sostenere il valore di queste produzioni, non solo da un punto di vista nutrizionale ma anche economico, in modo da attirare giovani imprenditori e dare continuità al settore. Inoltre la possibilità di applicare tecnologie analitiche rapide e portatili, quali il NIR, direttamente in loco per la valutazione della qualità del latte ha lo scopo di portare innovazione in un ambito, quale la lavorazione del latte in alpeggio, fortemente legato alla tradizione.